Tommaso Campanella nasce a Stilo, in Calabria, nel 1568, il suo vero nome è Gian Domenico, ma entrando molto giovane nell’ordine domenicano a Napoli, assume il nome di Tommaso. A causa delle sue idee filosofiche, è vittima di una serie di processi per eresia e di imprigionamenti che durarono dal 1592 al 1598. Ritornato in Calabria tenta di realizzare una repubblica universale a carattere teocratico; il modello a cui si ispira è descritto nella Città del sole del 1602. Le sue intenzioni di rovesciare la dominazione spagnola nell’Italia meridionale vennero ben presto scoperte e fu condannato a una carcerazione che durerà ventisette anni, durante la quale egli ebbe modo di scrivere le sue opere principali, tra cui la monumentale Teologia e una Metafisica. Nel 1626 il governo spagnolo lo liberò e fu affidato alla custodia del Sant’Uffizio di Roma, e visse a Parigi fino al 1639.
Tommaso Campanella rigetta la cultura libresca, si appella all'esperienza diretta della natura e della vita riprendendo il naturalismo e il sensismo di Telesio. Egli inoltre propone un modello ideale di società in cui è abolita la famiglia e sono condannate la proprietà privata e la schiavitù in più riveste grande importanza alla scienze e al lavoro.
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